01 maggio 2006

Mostra di Luciano imperadori

Mostra Fotografica a Grosseto di
LUCIANO IMPERADORI

di Trento

Dal 1 al 15 Maggio 2006 presso i locali del "Art Cafe Filoù" situato a Grosseto in via Oberdan 16, il nostro socio Luciano Imperadori espone un'interessante mostra personale fotografica dal titolo “Il mio Trentino”. La stessa, è composta da 25 opere nel formato 13x19 montate in cornici 30x40.


Cenni sull'autore:
Abita a Trento ed è iscritto dal 2004 all’Ass. Culturale photodigitalgrosseto.
Sessant’anni, sposato con Loretta, ha due figli: Lucia e Massimo; fa parte della famiglia anche Kirka un affettuoso pastore della Brie. Di professione dirigente del movimento cooperativo trentino, esperto in formazione e comunicazione. Giornalista pubblicista, appassionato di storia, cura da anni un’interessante ricerca sulla leggendaria spedizione di Carlo Magno da Bergamo in Valle Camonica e Trentino, esposta nel sito www.carolusmagnus.it - Lombardo di origine e trentino d’adozione è appassionato di fotografia fin da giovane quando fotografava in bianco e nero con la Leica. Oggi fotografa con la Canon 20D obiettivo 17/85 e con Canon Powershot G3 che è più leggera nelle uscite in montagna o a pesca a mosca, suo sport preferito.

Presentazione della Mostra "Il mio trentino":
Il Trentino è una terra piccola ma ricca di storia, di paesaggi e di tradizioni. Un ambiente variegato che va dal clima mediterraneo del Lago di Garda, ai ghiacciai dell’Adamello e delle Dolomiti, passando dalle colline vitate, lavorate a ricamo, ai meleti schierati, in bella fila, lungo le valli numerose. Alla diversità di clima e di ambiente si affianca la consapevolezza di una storia e di un destino comune come terra di confine, cerniera tra il mondo tedesco e quello latino; terra d’autonomia fin dalle Magnifiche comunità medioevali che regolavano democraticamente e solidalmente l’uso delle risorse locali.
Cuneo tra il potere della Chiesa e quello dell’imperatore, luogo d’incontro e di scontro tra visoni politiche e religiose diverse. Non a caso qui il principato vescovile rappresentò per oltre 800 anni la forma del governo locale, contrastato però dalle sollevazioni popolari quando il giogo del potere diventava troppo pesante.
Una società antica e culturalmente ricca che però, come altre, sconta una certa crisi d’identità di fronte all’irruzione dell’economia di mercato e al diffondersi del consumismo, al venir meno dell’universo contadino, all’affievolirsi degli antichi legami solidali pur conservati da un radicato sistema cooperativo, ai mutamenti del paesaggio sotto l’incalzare delle seconde case, alla nuova mobilità che sconvolge il fondovalle.
Anche gli impatti del turismo di massa e dell’immigrazione diffusa mettono in crisi il nocciolo duro dell’identità trentina che oscilla dall’accoglienza cordiale, alla diffidenza nei confronti dello straniero.
Anche per il Trentino è quindi necessario un percorso di ricostruzione dell’identità per affrontare il cambiamento come opportunità e non come minaccia, per comprendere che la vera identità, anche nel passato, non è mai stata fissa, una per sempre, ma dinamica, definita dal rapporto con l’altro senza il quale non vive.
Un cammino difficile e impegnativo nel quale le montagne rassicuranti e incombenti, allo stesso modo, danno il senso dell’infinito, a cui tende l’uomo e, nello stesso tempo, del limite, da non scordare mai.
Piante, animali e persone che abitano il territorio sono tra loro strettamente collegate in un equilibrio fragile e delicato che non va turbato. L’osservazione attenta del paesaggio ci spinge allora verso la necessità di difendere un ambiente irripetibile evitando di commettere errori irreparabili.
Ciò che definisce la vera identità non è soltanto la prossimità bensì la comune cultura nell’uso delle risorse ambientali e la capacità d’accoglienza, pensando alle generazioni future.


Luciano Imperadori